Soluzioni sostenibili

Considerazioni sugli alberi in città

Acero in via Sarpi, 30-10-2010

Il tema degli “alberi in città“, è all’ordine del giorno questo weekend per via della manifestazione di sabato 17-02-2012 in Piazza Rabin, a Padova.

Le alberature cittadine sono monitorate da tecnici che conoscono le malattie degli alberi. Se le perizie affermano che gli alberi sono a rischio schianto, il Comune non può far altro che abbatterli, per tutelare la popolazione.

Inoltre, se gli alberi sono cresciuti intralciando la sede stradale, una volta abbattuti non possono essere ripristinati, a meno che i cittadini non decidano ad esempio di ridurre la strada ad un unica corsia di marcia o di eliminare gli spazi adibiti a parcheggio. Se i tecnici ritengono che il tipo di albero abbattuto non sia idoneo all’ambiente urbano, sceglierà di piantarne uno diverso – in genere, di dimensioni più contenute.

Purtroppo, i grandi alberi abbelliscono la città proporzionalmente alla loro statura. Rendono una strada incredibilmente più attraente, almeno dal punto di vista estetico: vedere un platano, o anche solo immaginarlo, pensare ai suoi rami liberi contro il cielo, ti apre la mente ed i polmoni, ed è come se risvegliasse in noi la consapevolezza del legame che abbiamo con il mondo vivente.

Viceversa, la perdita degli alberi lascia un senso di perdita anche in noi: più sono grandi, più il loro abbattimento lascia la strada desolatamente spoglia, anche se si pianta un nuovo alberello.

E quindi, cosa si può fare? 

Criticità

Se un albero è pericoloso, o ritenuto tale per questioni statistiche, non è molto sensato opporsi al suo abbattimento. In effetti, per quanto ad esempio siano belli i pini marittimi e non sia facile immaginare una città priva di questi baluardi verdi, è importante dare la priorità alla sicurezza delle persone.

Però c’è da dire una cosa: la pericolosità non è solo intrinseca all’albero, ma dipende molto dal contesto. Oggi purtroppo gli eventi climatici avversi sono aumentati in frequenza ed intensità, ed è più facile che gli alberi ne subiscano gli effetti.

Abbattere gli alberi da questo punto di vista sembra un controsenso: gli alberi sono una fondamentale difesa contro i cambiamenti climatici, in quanto assorbono la CO2 che li causa, CO2 prodotta dalle nostre auto private, dalle fabbriche, dai sistemi di riscaldamento e raffrescamento, dalle monocolture agricole intensive.

Soluzioni

Se togliamo un albero da una parte, dobbiamo quindi essere sicuri non solo di rimpiazzarlo, ma di piantarne al suo posto un numero maggiore. Se non per strada, nei parchi.

Possiamo poi fare del nostro meglio per limitare le emissioni di CO2. Come? Ad esempio, lasciando a casa l’auto più spesso, usando la bici ed i mezzi pubblici, evitando di raffreddare troppo le nostre case d’estate e di riscaldarle troppo d’inverno.

A livello di piani urbanistici, è utile:

  • sostituire i doppi sensi con sensi unici, aperti nei due sensi solo alle bici;
  • creare sempre più “zone 30”, cioè zone in cui la velocità massima è di 30 km/ora;
  • ridurre i parcheggi per far posto al verde o, almeno, aumentare il verde nei parcheggi;
  • rafforzare la rete del trasporto pubblico;
  • promuovere la mobilità condivisa (car-pooling e car-sharing).

Queste iniziative, se in un primo tempo possono essere viste come una limitazione alla libertà di spostamento, in realtà inducono le persone a usare mezzi diversi dall’auto privata.

Considerato che la maggior parte degli spostamenti in città sono di pochi km, scegliere mezzi alternativi induce ad un netto miglioramento della qualità delle nostre strade, rendendole più sicure, più salutari, più vivibili, permettendo infine anche di aumentarne la copertura arborea.

Sicuramente la sensibilità delle amministrazioni su questi temi aumenterà sempre di più, di pari passo con quella della cittadinanza.

Nel frattempo, godiamoci i platani, i pini marittimi ancora in piedi e le corse in bicicletta sotto la loro piacevole ombra.

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estergiusto

Autore: estergiusto

Dopo aver lavorato come ingegnere ambientale per 15 anni, ora insegno in un istituto tecnico. Nella vita sono una ecologista sfegatata e mi piacciono mooolto di più le soluzioni "verdi" di quelle puramente tecnologiche. Adoro gli alberi e mi basta starci sotto per sentirmi felice. Credo che poche cose portino tanti benefici come questi compagni fronzuti. - * - * - After 15 years of work as an environmental engineer, now I teach in a technical high school. In life I am a committed ecologist, and I like the "green" solutions a lot more than the purely technological ones. I love trees: I just have to stay under them to feel happy. I believe that few things bring as many benefits as these leafy companions.

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